Tuesday, November 29, 2005

Paolo Valdemarin, banda larga, TAV e molto di più

cerco di riprendere questo post di paolo che credo abbia affrontato con fin troppo garbo e finezza una questione cruciale: la relazione fra cultura, informazione e libertà. IMHO il nostro giornalismo, come quello di qualunque altro paese fa il cosiddetto agenda setting (cioé fissa per noi gli argomenti più importanti del giorno, settimana o mese) ma antepone in generale lo schierarsi politicamente all'interesse del lettore a sapere cosa realmente accade. se combiniamo questo ad una restrizione all'accesso alla banda larga determinata dalla mancanza di un equo prezzo di accesso (ad es. tre volte superiore rispetto alla francia) ad internet, all'amore per il sensazionalismo fine a se stesso e ad una scuola che non si è ancora modernizzata la vedo sicuramente male per tutti. specialmente per noi che saremmo chiamati a dare qualcosa ai nostri figli e non avremo né valori condivisi forti né strumenti di analisi rigorosa. intanto tutti, politici, media, no global, corporation ne approfittano per ingropparci e fare i loro interessi e noi ci accontentiamo di godere e vantarci del fatto di non vedere san remo e i reality.

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